Partenza dall’Italia e arrivo a Yerevan presso l’Aeroporto Internazionale Zvartnots alle …, trasferimento in hotel e pernottamento a Yerevan.
Dopo la prima colazione, incontro con la guida e inizio del tour della città di Yerevan con il complesso di Cascade, una gigantesca scalinata che ospita la collezione di arte moderna di Gerard Cafesjian. Proseguimento a piedi fino alla Piazza del Teatro dell’Opera Armena e poi lungo Northern Avenue, la via pedonale di Yerevan, fino a Piazza della Repubblica, il cuore dell’Armenia e di Yerevan, circondata dagli edifici più belli della città, dove lo stile staliniano incontra l’architettura armena, dove ogni sera in estate ha luogo lo spettacolo delle fontane danzanti. Qui si affaccia il Museo di Stato di Storia Armena, uno dei migliori musei della ex Unione Sovietica, che, tramite la sua immensa collezione di reperti, illustra la storia dell’Armenia dal VI millennio a.C. fino ai giorni nostri. Partenza per la regione di Kotayk e pranzo in un ristorante locale a Garni dove si assisterà anche alla preparazione del Lavash, il tradizionale pane armeno (nominato patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO). Visita del tempio di Garni, un tempio ellenistico romano del I secolo d.C. e l’unico a sopravvivere dopo la cristianizzazione dell’Armenia nel IV secolo. Breve discesa, su veicoli 4×4, nella gola di Garni, un profondo canyon con le pareti coperte da formazioni rocciose basaltiche con forma di canne d’organo che hanno valso il nome a questo luogo di “Sinfonia delle Pietre” e proseguimento al monastero rupestre di Geghard (patrimonio mondiale dell’UNESCO), situato in una stretta gola e parzialmente scavato nella roccia. Il nome del Monastero, Geghard, in lingua armena significa “lancia”, poiché qui venne custodita per secoli la lancia che trafisse il costato di Cristo sulla Croce. Rientro a Yerevan, cena in ristorante locale e pernottamento.
Dopo la prima colazione, partenza verso sud-est e per il monastero di Khor Virap, dominato dal profilo innevato del grandioso Monte Ararat, in posizione suggestiva nei pressi del confine con la Turchia. Il complesso monastico fortificato ospita al suo interno il pozzo-prigione (Khor Virap significa “pozzo profondo”) in cui nel IV secolo venne rinchiuso, per 13 anni, San Gregorio l’Illuminatore. Si prosegue verso la regione vinicola di Vayots Zor, il cui paesaggio è caratterizzato da gole dentellate e vette selvagge, e arrivo al monastero di Noravank, opera dell’architetto Momik, circondato da aspre montagne rocciose di colore grigio e rosso, con al suo interno la chiesa a due piani di Surp Astvatsatsin, riccamente decorata da bassorilievi. Visita della Grotta degli Uccelli, nota anche col nome Areni-1, uno dei siti archeologici più importanti al mondo, essendo la testimonianza della più antica produzione vinicola del mondo. In questo luogo gli archeologi hanno infatti ritrovato una vera e propria cantina vinicola risalente a a oltre 6000 anni fa, con presse per l’uva e contenitori per il vino. Proseguimento verso la Regione di Syunik, la più meridionale dell’Armenia. Prima di arrivare a Goris, sosta per la visita di Qarahunj, lo “Stonehenged ’Armenia”, un sito megalitico formato da 204 menhir disposti in circolo, o lungo ampie linee curve, che sorge su un’altura cinta da montagne, che è anche disseminato di tombe risalenti a un periodo che va dalla media età del bronzo fino all’età del ferro. Arrivo a Goris, cena e pernottamento.
Dopo la prima colazione partenza per un’escursione con veicoli 4×4 (tempo di ascesa circa 1,5 ore) al sito di Ukhtasar (Montagna del Pellegrinaggio), sul Monte Tsghuk. Ukhtasar è un importante sito di arte rupestre intorno a un laghetto a 3300 m di quota, nel quale si trovano quasi un migliaio di rocce che presentano motivi astratti e figurativi scolpiti millenni fa e che descrivono la vita quotidiana delle persone che abitavano questa zona. Dopo la discesa, il viaggio prosegue verso sud per visitare il monastero di Tatev, che si raggiungerà da Halidzor con “Le Ali di Tatev”, la funivia più lunga del mondo. Il complesso sorge su una fortificazione naturale a dir poco fiabesca ai margini della ripida gola del fiume Vorotan. Arrivo a Yeghegis, cena e pernottamento in hotel.
Dopo la prima colazione, partenza verso nord, attraverso paesaggi indimenticabili di montagne, vallate rigogliose e prati verdeggianti, fino al passo di Selim con sosta per la visita all’antico Caravanserraglio degli Orbelian, un’importante stazione lungo la Via della Seta, che testimonia la rilevanza dell’Armenia come importante snodo commerciale tra Oriente e Occidente. Arrivo al Lago di Sevan, lo “Smeraldo d’Armenia”, uno dei laghi alpini d’acqua dolce più elevati al mondo, situato a 1900 metri di altitudine e sosta al villaggio di Noratus, il cui cimitero è famoso per i numerosi khatchkar, le pietre scolpite a forma di croce tipiche della produzione artistica armena. Visita della Penisola di Sevan, sulla quale sorge il Monastero di Sevanavank, dalla quale si aprono bellissimi paesaggi sul lago e sulle montagne circostanti. Arrivo a Dilijan, una cittadina situata al centro dell’omonimo Parco Nazionale, in un’area ricca di boschi e corsi d’acqua, soprannominata “la Svizzera d’Armenia” per gli splendidi paesaggi naturali che la circondano. Proseguimento ai villaggi della minoranza Molokan. I molokani sono una minoranza etnica di origine russa, praticano una forma unica di religione ortodossa cristiana, che venne dichiarata eresia alla fine dell’ottocento e a causa della quale essi vennero mandati in esilio ai confini dell’impero. Molti di loro si stabilirono in Armenia e ancora oggi vivono la loro vita nello stesso modo in cui si viveva più di un secolo fa. Sosta presso una delle famiglie per assaggiare il tè fatto nel Samovar e marmellata fatti in casa e per entrare in contatto con questa piccola comunità. Cena e pernottamento a Dilijan.
Dopo la prima colazione, partenza verso la regione di Aragatsotn con visita al Monastero di Saghmosavank (XIII sec.), il cui nome significa Monastero dei Salmi, splendidamente situato sul ciglio della gola del fiume Kasagh. Proseguimento per Amberd, una fortezza 7° secolo situata sulle pendici del Monte Aragats a circa 2300 m sul livello del mare. Il suo nome significa “fortezza tra le nuvole” e testimonianze archeologiche dimostrano che questo sito fu abitato fin dall’Età del Bronzo e utilizzato per essere un luogo di difesa chiave nella regione fino alla sua conquista e distruzione ad opera di Timur Lenk nel 1236. Discesa verso Agarak, per ammirare un complesso rupestre dell’Età del Bronzo dove sono ancora chiaramente visibili un gran numero di presse scavate nella roccia e dove si può visitare anche una tomba ipogea di epoca urartea. Arrivo a Yerevan, cena e pernottamento.
Dopo la prima colazione, partenza per Metsamor, un fiorente centro culturale che ebbe una notevole influenza sullo sviluppo della Valle dell’Ararat a partire dal quarto-terzo millennio a.C. Un piccolo ma ricco museo archeologico ospita una collezione di reperti, ritrovati nella fortezza e nella necropoli, risalenti ad un periodo che va dalla prima Età del Bronzo al Medioevo. Proseguimento per Akna Lich, un villaggio abitato dalla minoranza etnica degli yazidi. pastori curdi seminomadi originari del Sinjar iracheno. Visita del tempio dedicato a Melek Tawous il secondo più grande al mondo dopo quello di Lalish, nella loro terra d’origine. Gli yazidi praticano una religione unica e antica derivata dallo Zoroastrismo misto a credenze islamiche e cristiane. Arrivo a Echmiadzin, città Patrimonio UNESCO soprannominata “il Vaticano armeno” perché sede del “Catholicos”, il capo della Chiesa Apostolica Armena. Visita della Cattedrale voluta da San Gregorio Illuminatore, la prima cattedrale del Mondo Cristiano, e della chiesa di S. Hripsime, che ospita nella cripta la tomba della santa. Lungo la strada di rientro a Yerevan, visita delle rovine della cattedrale di Zvartnots (patrimonio mondiale UNESCO), detta delle Forze Vigilanti, eretta nel VII secolo e distrutta nel X secolo a causa di un terremoto, famosa per i finissimi bassorilievi che univano simboli cristiani a simboli precristiani e costruita su un precedente sito di epoca urartea. Visita del memoriale del Genocidio Armeno sulla collina di Tzitzernakaberd (la Fortezza delle Rondini), un complesso dedicato al milione e mezzo di armeni morti per mano dei Turchi Ottomani nel 1915. Cena d’addio con spettacolo tradizionale di musica e danze e pernottamento.
Nota bene: attualmente la cattedrale di Echmiadzin è chiusa al pubblico per lavori di restauro. Nel caso in cui tali lavori dovessero protrarsi la visita verrà fatta solo dall’esterno.
Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto per il volo di rientro. Fine dei servizi.
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